March 2020

Fattori di rischio di complicanze polmonari fatali nell'infezione da COVID-19

Recenti pubblicazioni (Lancet; BMJ) segnalano fra i possibili fattori responsabili delle complicanze polmonari fatali nei pazienti infetti da COVID-19 la terapia con ACE-inibitori o farmaci bloccanti il recettore dell'angiotensina II (ARBs), utilizzato dal virus per entrare nelle cellule alveolari. L'aumento dell'espressione di ACEII indotto da questi farmaci sarebbe responsabile della maggiore lesività del virus. Un analogo effetto è segnalato da Tiazolidinedioni (antidiabetici orali) e anti-infiammatori non-steroidei (FANS).
In attesa di ulteriori conferme, sarebbe consigliabile evitare questi farmaci nei soggetti a rischio e, nel caso di segni suggestivi di una possibile infezione, utilizzare solo il paracetamolo, evitando l'assunzione di anti-infiammatori, compresa l'aspirina.

Prevenzione dell'infezione da Coronavirus in pazienti nefropatici

La pericolosità dell'infezione da Coronavirus che si sta diffondendo anche nel nostro Paese è rappresentata dal fatto che si tratta di un virus sinora confinato al mondo animale, che ha improvvisamente acquistato la capacità di infettare l'uomo.
La conseguenza di questo fenomeno è che nessuno è dotato di anticorpi in grado di combattere il virus e pertanto tutti siamo suscettibili di contrarre l'infezione. Tra l'altro, trattandosi di un virus che sinora non aveva dato infezioni nell'uomo, non esiste un vaccino in grado di combatterlo.
L'80-90% delle persone infettate sviluppa sintomi modesti, simili a quelli della comune influenza, ma gli altri possono andare incontro a una polmonite che può portare rapidamente a insufficienza respiratoria, richiedendo il ricovero in un reparto di Rianimazione, e può essere mortale nel 3% circa dei casi.
Sono particolarmente vulnerabili i soggetti anziani, con più di 60 anni, specie se già sofferenti di altre malattie (ad esempio diabete, malattie polmonari e patologie cardiache), in particolare se sottoposti a dialisi, e soggetti immunodepressi. In questa categoria rientrano i pazienti portatori di trapianto renale e coloro che assumono farmaci immunodepressori per il trattamento di glomerulonefriti.
Rimane fondamentale per tutti ma, in particolare per le persone a maggior rischio, cercare di prevenire il contagio, seguendo le raccomandazioni del Ministero della Salute. Ai pazienti in dialisi, portatori di trapianto e affetti da nefropatie si raccomanda di evitare al massimo i contatti con altre persone, evitando i locali affollati (bar, ristoranti, palestre, locali da ballo, eventi sportivi ecc.) e i contatti fisici (compresa la stretta di mano) con altre persone, anche se apparentemente in buona salute e non provenienti dalle zone più colpite.

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