Trapianto
Fattori di rischio di complicanze polmonari fatali nell'infezione da COVID-19
17/03/20 17:31
Recenti pubblicazioni (Lancet; BMJ) segnalano fra i possibili fattori responsabili delle complicanze polmonari fatali nei pazienti infetti da COVID-19 la terapia con ACE-inibitori o farmaci bloccanti il recettore dell'angiotensina II (ARBs), utilizzato dal virus per entrare nelle cellule alveolari. L'aumento dell'espressione di ACEII indotto da questi farmaci sarebbe responsabile della maggiore lesività del virus. Un analogo effetto è segnalato da Tiazolidinedioni (antidiabetici orali) e anti-infiammatori non-steroidei (FANS).
In attesa di ulteriori conferme, sarebbe consigliabile evitare questi farmaci nei soggetti a rischio e, nel caso di segni suggestivi di una possibile infezione, utilizzare solo il paracetamolo, evitando l'assunzione di anti-infiammatori, compresa l'aspirina.
In attesa di ulteriori conferme, sarebbe consigliabile evitare questi farmaci nei soggetti a rischio e, nel caso di segni suggestivi di una possibile infezione, utilizzare solo il paracetamolo, evitando l'assunzione di anti-infiammatori, compresa l'aspirina.
L'infezione da virus HIV non è più una controindicazione al trapianto
03/12/19 19:00
Per molto tempo si è ritenuto che i pazienti affetti da infezione da HIV non potessero ricevere un trapianto, per il rischio che la terapia immunodepressiva aggravasse l'infezione, nè tantomeno essere donatori d'organo.
I progressi della terapia anti-retrovirale hanno cambiato radicalmente il quadro ed è oramai dimostrato che queste persone possono ricevere con successo un trapianto. In Italia uno specifico programma avviato nel 2002 da Centro Nazionale Trapianti ha incluso 485 pazienti, dei quali 34 hanno ricevuto un trapianto nell'anno in corso.
Più recenti i progressi nel campo della donazione. Nel 2017 è stato avviato a Varese un programma sperimentale per la donazione di organi da soggetti donatori con infezione da HIV a riceventi positivi per il virus, esteso successivamente a tutta Italia con decreto del Ministero della Salute del marzo 2018, sulla base dei buoni risultati osservati.
Vai al comunicato del Centro Nazionale Trapianti
I progressi della terapia anti-retrovirale hanno cambiato radicalmente il quadro ed è oramai dimostrato che queste persone possono ricevere con successo un trapianto. In Italia uno specifico programma avviato nel 2002 da Centro Nazionale Trapianti ha incluso 485 pazienti, dei quali 34 hanno ricevuto un trapianto nell'anno in corso.
Più recenti i progressi nel campo della donazione. Nel 2017 è stato avviato a Varese un programma sperimentale per la donazione di organi da soggetti donatori con infezione da HIV a riceventi positivi per il virus, esteso successivamente a tutta Italia con decreto del Ministero della Salute del marzo 2018, sulla base dei buoni risultati osservati.
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I pazienti che hanno avuto un tumore renale possono essere trapiantati?
16/10/18 20:14
Nonostante i progressi degli ultimi anni in termini di diagnosi precoce e di trattamento, si verifica ancora che alcuni pazienti con tumori renali debbano subire un intervento di rimozione di entrambi i reni e pertanto, abbiano bisogno della dialisi per poter sopravvivere.
In questi casi, se si tratta di persone ancora in giovane età e senza particolari problemi clinici, si può prendere in considerazione la possibilità di effettuare un trapianto di rene.
Questo articolo, in corso di pubblicazione sul Journal of Nephrology ("Kidney transplantation in patients with previous renal cancer: a critical appraisal of current evidence and guidelines") fa il punto sull'argomento in base alle raccomandazioni delle Linee Guida internazionali e delle conoscenze attuali.
In questi casi, se si tratta di persone ancora in giovane età e senza particolari problemi clinici, si può prendere in considerazione la possibilità di effettuare un trapianto di rene.
Questo articolo, in corso di pubblicazione sul Journal of Nephrology ("Kidney transplantation in patients with previous renal cancer: a critical appraisal of current evidence and guidelines") fa il punto sull'argomento in base alle raccomandazioni delle Linee Guida internazionali e delle conoscenze attuali.
Il 2017 è stato un anno record per l'attività di trapianto
06/04/18 16:30
L'anno che si è appena concluso ha registrato un nuovo record nell'attività di trapianto nel nostro Paese, con un aumento significativo dell'attività di donazione, ora di 19 donatori per milione di abitanti, superiore alla media europea e dell'attività di trapianto. In particolare, sono stati effettuati complessivamente 1934 trapianti di rene, che hanno consentito per il secondo anno consecutivo di ridurre il numero di pazienti iscritti in lista di attesa, attualmente 6492 e, di pari passo, il tempo di attesa prima dell'intervento.
Il grafico mostra l'andamento dei trapianti di rene dal 1992 ad oggi.
Di seguito il numero di trapianti di rene effettuati nel 2017 nei diversi centri italiani.
Vai alla relazione del Centro Nazionale Trapianti
Il grafico mostra l'andamento dei trapianti di rene dal 1992 ad oggi.
Di seguito il numero di trapianti di rene effettuati nel 2017 nei diversi centri italiani.
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Catena di trapianto di rene cross-over avviata con donatore non-vivente
15/03/18 18:48
E' stata effettuata per la prima volta in Italia una serie di trapianti di rene incrociati a partire da un donatore non-vivente. Il programma di trapianto incrociato (cosiddetto "cross-over"), gestito e coordinato dal Centro Nazionale Trapianti, permette di superare la possibile incompatibilità fra ricevente e donatore incrociando i dati con altre coppie incompatibili. In questo caso, il rene prelevato da un donatore viene trapiantato in un ricevente compatibile diverso da quello a cui l'avrebbe donato, che riceve un rene da un altro donatore compatibile. In questa maniera è possibile realizzare comunque trapianti di rene da donatore vivente che non sarebbe stato possibile altrimenti senza lo scambio di donatori.
La novità è rappresentata dal fatto che per la prima volta in Italia la catena di trapianti è stata avviata a partire da un donatore non-vivente, una modalità che facilita la procedura rendendo più semplice realizzare concretamente i trapianti incrociati.
Leggi l'articolo originale
La novità è rappresentata dal fatto che per la prima volta in Italia la catena di trapianti è stata avviata a partire da un donatore non-vivente, una modalità che facilita la procedura rendendo più semplice realizzare concretamente i trapianti incrociati.
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