insufficienza renale

Nei pazienti con nefropatia diabetica la Canaglifozina ha un effetto protettivo su cuore e rene

La Canaglifozina è uno dei farmaci antidiabetici orali entrati recentemente nella pratica clinica, utilizzata da sola o in combinazione con altri farmaci. Appartiene alla categoria dei farmaci glicosurici che agiscono sul tubulo renale riducendo il riassorbimento di glucosio attraverso l'interazione con un cotrasportatore (propriamente: Sodium-Glucose-Transporter2, brevemente: SGLT2), guidato dal gradiente del sodio. Il risultato è una maggiore eliminazione con le urine di glucosio e di sodio che aiuta a controllare il diabete e la pressione arteriosa e favorisce la perdita di peso corporeo. Precedenti studi avevano già dimostrato che questi farmaci riducono gli eventi cardiaci e la progressione verso l'insufficienza renale nei pazienti con diabete scarsamente controllato. Un recente studio pubblicato online su Circulation ha confermato gli effetti positivi in soggetti con nefropatia diabetica conclamata anche in presenza di un buon controllo glicemico.

I pazienti che hanno avuto un tumore renale possono essere trapiantati?

Nonostante i progressi degli ultimi anni in termini di diagnosi precoce e di trattamento, si verifica ancora che alcuni pazienti con tumori renali debbano subire un intervento di rimozione di entrambi i reni e pertanto, abbiano bisogno della dialisi per poter sopravvivere.
In questi casi, se si tratta di persone ancora in giovane età e senza particolari problemi clinici, si può prendere in considerazione la possibilità di effettuare un trapianto di rene.
Questo articolo, in corso di pubblicazione sul Journal of Nephrology ("
Kidney transplantation in patients with previous renal cancer: a critical appraisal of current evidence and guidelines") fa il punto sull'argomento in base alle raccomandazioni delle Linee Guida internazionali e delle conoscenze attuali.

Catena di trapianto di rene cross-over avviata con donatore non-vivente

E' stata effettuata per la prima volta in Italia una serie di trapianti di rene incrociati a partire da un donatore non-vivente. Il programma di trapianto incrociato (cosiddetto "cross-over"), gestito e coordinato dal Centro Nazionale Trapianti, permette di superare la possibile incompatibilità fra ricevente e donatore incrociando i dati con altre coppie incompatibili. In questo caso, il rene prelevato da un donatore viene trapiantato in un ricevente compatibile diverso da quello a cui l'avrebbe donato, che riceve un rene da un altro donatore compatibile. In questa maniera è possibile realizzare comunque trapianti di rene da donatore vivente che non sarebbe stato possibile altrimenti senza lo scambio di donatori.
La novità è rappresentata dal fatto che per la prima volta in Italia la catena di trapianti è stata avviata a partire da un donatore non-vivente, una modalità che facilita la procedura rendendo più semplice realizzare concretamente i trapianti incrociati.

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